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Come costruire una nuova corporate identity? Le sei fasi fondamentali

La corporate identity è una cosa molto seria per qualunque azienda.

E’ il pilastro su cui si fondano la maggior parte delle attività più importanti che un’impresa svolge sul mercato e non solo.

L’identità aziendale, infatti, influisce sulla comunicazione interna tra soci, lavoratori e collaboratori e allo stesso tempo mostra l’immagine di se stessi al di fuori cioè verso clienti e potenziali clienti ma anche ai competitors.

Un’impresa, non importa in che settore di mercato si colloca, non può fare a meno di costruire una corretta e complessa identità. Intendiamoci quella che viene comunemente chiamata corporate identity non si limita al design di un bel logo e al bigliettino da visita. Quelle sono alcune, forse le più basilari, conseguenze visibili della costruzione di un’identità aziendale. Dietro c’è un gran lavoro di analisi e progettazione, di costruzione e condivisione di senso che porta tutti i membri di un team a poter dire “io sono…” quello che l’azienda vuole essere.

Per arrivare a questo obiettivo che, bene inteso, non è affatto una cosa che riescono ad ottenere tutti, occorrono alcune caratteristiche peculiari. Possono sembrare delle banalità ma grazie all’esperienza che abbiamo maturato nella costruzione dell’identità aziendale di numerosi clienti vi possiamo garantire che non è così.

Pensi possa essere utile ricapitolare le principali fasi del processo creativo aziendale? Allora clicca +1.


Come fare per sviluppare una corretta corporate identity

 

  • Brainstorming: quando bisogna sviluppare un’identità aziendale è assolutamente necessario un intenso periodo di brainstorming. E’ solo da un costante confronto tra i membri di un team che può nascere l’idea migliore;
  • Concept: da questa ampia fase di brainstorming nascerà un concetto in cui tutti i membri del team si riconosceranno. Qualcosa che ognuno terrà in mente e dalla quale ognuno sarà in grado di sviluppare idee derivate, questo è uno dei segnali chiari che porta dei creativi a capire che il concept scelto può essere quello giusto: iniziare una costruzione del senso che prenda forma e vada oltre quando immaginato fino a quel momento;
  • Feedback: ricordati che il tuo team non è formato dalle uniche persone che vivono sulla terra. Esci allo scoperto quindi, con persone fidate ma che non hanno seguito la prima fase di brainstorming e sottoponigli il tuo concept. Senza cercare di influenzarle, attingi dalle loro impressioni critiche e magari dai loro complimenti. Non puoi capire quanto sono preziosi i feedback di altre persone, siano essi amici o clienti poco importa. Quello che conta è il risultato che ti consentiranno di raggiungere offrendoti una prospettiva diversa che probabilmente nel tuo team non avevate neanche considerato;
  • Design: una volta raccolti i feedback e rivalutato il concept è il momento di mettere in pratica tutta la carica creativa montata in questo tempo di lavoro e di condivisione. E’ questo il punto in cui si passa da un concept ad un’immagine. Tutte le idee prendono forma in un unico segno che deve comunicare tutte le idee e i messaggi che il team ha elaborato nelle fasi precedenti. E’ qui, dunque, che l’identità di un’azienda vede la luce e si palesa agli occhi di tutti;
  • Comunicazione integrata: a questo punto è necessario elaborare le giuste strategie per comunicare l’identità che ha preso vita grazie alla fase di design. Se hai un messaggio ma lo tieni nel cassetto nessuno potrà riceverlo. Non vanno trascurati strumenti fondamentali di condivisione e comunicazione interna aziendale e allo stesso tempo va strutturata una strategia di comunicazione esterna che abbia l’obiettivo di articolare in ottica multipiattaforma (sito web, social media, grafiche, eventi, brochure cartacee e digitali, relazioni pubbliche, con la stampa e con i propri stakeholder) l’identità aziendale che si vuole veicolare. In questa fase è fondamentale un’analisi allargata delle risorse, non solo quelle economiche ma anche il network di contatti che si è costruito fino al momento della messa in pratica delle strategie comunicative. La nostra esperienza ci insegna che il network è fondamentale per avere successo;
  • Marketing: in realtà questa fase dovrebbe seguire tutto il percorso. Il marketing è la capacità di vendere un prodotto/servizio quindi una visione di questo tipo è necessaria in tutte le fasi di costruzione dell’identità aziendale. Per stare sul mercato vendere se stessi e il proprio lavoro è l’attività principale. Non fatevi ingannare, il marketing non è solo pubblicità ma è il complesso delle attività che portano alla definizione delle strategie di vendita di un bene o di un servizio. Non bisogna escludere, quindi, anche l’obiettivo di vendere se stessi: la propria corporate identity.

Dette così queste sei fasi per costruire un’identità aziendale potrebbero sembrare astratte. In realtà non lo sono e per dimostrarvelo vi mostriamo un caso studio che ci è molto caro.

Evermind ha iniziato un percorso di ricostruzione della propria corporate identity. Al nostro team non piace fare solo teoria; ci piace mettere in pratica quello che pensiamo. Ed eccoci qui, vi mostriamo le slide che raccontano il nostro percorso di costruzione della nostra nuova identità aziendale. Un modo di intendere e vivere Evermind più affine al nostro approccio alla vita: basato sulle emozioni che un lavoro creativo come il nostro genera in ognuno dei membri del team.

Che ne pensi?

Alessio Neri
Alessio Neri