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Come fare content marketing con i podcast

Da forma di intrattenimento a strumento da integrare nella strategia di comunicazione, sono tanti i motivi per cui considerare il podcast nuova frontiera del marketing. Prima di capire coma fare content marketing con i podcast, ripercorriamone un po’ la storia.

 

 

Come e dove sono nati i podcast?

La nascita dei podcast la si deve ad uno dei dispositivi Apple più famosi, l’Ipod. Nato vent’anni fa, è stato il primo lettore di musica digitale che ha permesso a milioni di persone di portare in tasca un’ampia selezione dei propri brani preferiti. L’inizio di una nuova era musicale e un nuovo concetto di ascoltare gli audio. Ed è proprio in questa nuova concezione di ascolto che si sono collocati i podcast, nati dall’unione tra la parola pod (contenitore) e broadcasting (trasmissione). Molto lo si deve anche all’intuizione di Adam Curry, ex VJ di MTV, e Dave Winner, svillupatore web, di scaricare e trasferire sull’Ipod trasmissioni radiofoniche, grazie ad un software aggregatore RSS creato da Winer e codificato da Curry. Tutto questo è avvenuto nel 2004, anno di nascita vera e propria dei podcast. Una forma precedente di podcast è nata nel 2003 grazie al giornalista Christopher Lydon, che registrò e diffuse on line interviste a startupper, oltre a commentare live le campagne elettorali presidenziali americane.

Ed è sempre Apple che ha dato una spinta al podcasting nel 2007, inaugurando all’interno della piattaforma iTunes una sezione dedicata alle trasmissioni parlate. Nel 2011 i podcast hanno vissuto un momento di  declino per poi tornare a crescere con impennate nel 2014 e nel 2020.

 

Interesse nel tempo della parola "podcast" fonte google trends

Interesse nel tempo della parola “podcast” a livello mondiale, dal 2004 al 2022. Fonte: Google trends

 

I podcast oggi

Volendo dare una definizione di podcast odierna, possiamo dire che è un format tematico suddiviso per episodi, fruibili singolarmente o in blocco, attraverso piattaforme gratuite o a pagamento, in cui una o più persone raccontano qualcosa di inerente l’argomento scelto.

Negli anni i podcast si sono sempre più distinti per argomento, diventando una vera forma di media digitale dove poter fare content marketing.

Cercando sulla principali app dove ascoltare podcast (Spotify, Google podcasts, Stitcher, Audible, Apple Podcast), si possono ascoltare contenuti audio su ogni tematica: dai podcast di cultura, viaggi e formazione, a quelli di musica, crescita personale, marketing, fino ai branded poscast. Ci sono podcast come “The Essential” che in cinque minuti racconta l’attualità politica, economica e culturale oppure podcast come quello di Alessandro Barbero, dedicato agli aspetti più o meno noti della storia, dal Medioevo all’Età contemporanea. Ad avere successo sono anche podcast che coniugano informazione e intrattenimento (infotainment).

 

Podcast e trasmissioni radiofoniche

Sebbene siano a puntate, i podcast non seguono un palinsesto definito. I fruitori decidono cosa ascoltare e quando. Si possono ascoltare anche offline, perché è possibile fare il download.

Rispetto alla trasmissioni radiofoniche, i podcast permettono una profilazione migliore dell’utente. Trattandosi di contenuti tematici e a puntate, inevitabilmente creano in modo spontaneo una community fedele, tenuta assieme da interessi simili. La trasmissione radiofonica non sempre ha una connessione tra una puntata e l’altra, i podcast sì. Non ultimo, a cambiare è la tecnica di narrazioneI podcast, infatti, attivano maggiormente l’immaginazione.

Sono in qualche modo evocativi: non ti limiti ad ascoltare una storia, ma ci entri dentro, inizi a costruire le immagini, a dare un volto alle voci narranti, puoi ascoltare i rumori, come accade nei podcast dedicati alle fiction sonore e registrati con tecnologia audio binaurale.

Chi ascolta i podcast

Nel 2021 l’ascolto dei poscast è aumentato del 1%, passando dagli 8.5 milioni di ascolti mensili nel 2020 ai 9.3 milioni nel 2021 (fonte IPSOS). La fascia d’età è giovane (18-35 anni), ma negli ultimi due anni, complice la pandemia e i vari lockdown, il target d’età è aumentato (+ 3% professionisti e + 5% laureati). Durante la pandemia il contenuto audio ci ha accompagnato a tutte le ore, in un tempo lento e dilatato. Ascoltare voci familiari ci ha restituito un po’ di normalità, ha reso più dolci le notti insonni e ha costituito un piacevole momento di evasione dalle notizie funeste che ci raggiungevamo quotidianamente.

I podcast come strumento di content marketing

Tutto quello che abbiamo visto finora riguarda i posdcast in generale, quello che leggerai adesso riguarda un passaggio successivo che rientra nel content marketing. Raccontare attraverso determinati contenuti la filosofia aziendale di un’azienda, i valori, la mission, è tema del content marketing. Gli strumenti che scegli per farlo possono essere diversi: la newsletter, i social media, il blog, webinar, video e non ultimo i branded podcast. A cambiare è la tipologia di contenuto che andrai a veicolare. Alla base c’è sempre una  strategia.

Se quindi hai scelto di veicolare i tuoi contenuti attraverso un podcast, devi avere in mente le persone cui ti vuoi rivolgere e il tema che scegli di trattare. Per quanto riguarda gli obiettivi, i branded podcast puntano a migliorare la reputazione e rafforzare l’identità e la notorietà del brand.

Qualche esempio di branded podcast. Nel 2016 la nota app di dating Tinder ha lanciato il suo primo branded podcast “Tdr: define your relationship”. Il tema scelto riguarda il mondo degli appuntamenti on line, che è alla base dell’offerta di Tinder. Il tono di voce scelto è ironico e racconta in modo esilarante gli aspetti più strani del dating nel mondo digitale. Podcast come questi, fanno davvero sentire il pubblico parte di una community.

Land Rover con il suo branded podcast “The Discovery Adventures“, pluripremiato, ha messo in scena sette episodi di una serie in cui gli ascoltatori diventano protagonisti di un viaggio avventuroso lungo il Regno Unito. Obiettivo del viaggio è scoprire il perché dell’assenza di GPS nel paese. Il branded podcast è riuscito attraverso il racconto a trasmettere i valori dell’azienda e la sua proposta di valore associata all’avventura.

Scegliere il tema e il tono di voce

Il tema del tuo branded podcast non può prescindere dal settore in cui opera la tua azienda o la tipologia di servizi che offri e i valori che ti contraddistinguono. Ciò vuol dire che se sei nel settore dell’ospitalità, ci si aspetta che tu faccia un podcast legato ai viaggi. Ma non basta individuare il tema generale. Più settoriale sarai, più avrai la possibilità di costruire una community profilata. Per essere più specifico, pensa ai tuoi valori aziendali, alla tua mission e soprattutto al tuo pubblico. Ti rivolgi alle famiglie oppure ai ragazzi? Il tuo hotel ospita prettamente persone che viaggiano per lavoro? Rispondere a queste domande è già un buon inizio per scegliere un tema specifico.

Nel caso di un podcast del settore ospitalità potrebbe essere viaggi avventura in Italia per ragazzi con meno di trent’anni. In questo modo avrai un tema specifico, con un target altrettanto specifico e in un’area specifica. Ciò cui devi stare molto attento sono i contenuti. è  importante anche per i podcast stabilire un elenco dei contenuti. Se il tuo tema è troppo specifico, rischi di trovare con difficoltà il modo per riempirlo.

Il tono di voce dipende molto dal tipo di azienda che hai e da come scegli di comunicare. Se privilegi un tono caldo, il tuo podcast può sfruttare maggiormente la tecnica del racconto emozionale, se hai scelto un tono professionale, puoi avvalerti della presenza di esperti e sfruttare la tecnica dell’infotainment. Una volta scelto il tema, passa al nome del tuo podcast. Prima di sceglierlo, assicurati che non ce ne siano altri con lo stesso nome o troppo simili.

 

 

Cosa ti serve per realizzare un podcast

Uno degli strumenti principali per realizzare un podcast è il microfono. Non puoi realizzare un podcast senza un microfono. Non sono qui ad elencarti il microfono migliore, perché non saprei forse dirtelo, sono qui per dirti di tenere conto quali sono le tue esigenze. In base a quelle potrai fare la scelta giusta per te. Chiediti dove registrerai: all’aperto, in casa, in uno studio? Sarai da solo o prevedi la presenza di ospiti? Poniti queste domande e poi inizia a cercare il microfono più adatto a te.

Un altro strumento importante è la scelta della musica. Non sono obbligatori, ma scegliere un jingle o effetti sonori che si ripetano in ogni puntata, aiuta a dare unicità e familiarità al podcast. La scelta più economica e veloce è quella di scegliere musica royalty-free o creative Commons. Si tratta nel primo caso di musica che può essere utilizzata dopo aver acquistato la licenza d’uso. Su una piattaforma come Premiumbeat di Shutterstock, il costo si aggira attorno ai 70 euro l’anno con la possibilità di scaricare 5 tracce al mese.

L’alternativa sono brani musicali o suoni Creative Commons, in cui l’autore concede l’uso delle sue opere liberamente, rinunciando a parte dei diritti.

Terzo aspetto fondamentale è l’intro o il pitch, che non è nient’altro che una presentazione breve, un’introduzione di chi sei e dell’argomento del podcast. Questo si ripete solitamente in ogni puntata per permettere al tuo pubblico di avere chiaro cosa andrà ad ascoltare.

Nella costruzione del tuo podcast ti serve poi un’immagine da associare al tuo podcast. Ti servirà cioè un copertina grafica. Puoi scegliere tra modelli gratuiti su piattaforme come Canva oppure a fidarti a team di esperti come noi di Evermind, che si occupano anche di Brand Identity.

Registrare e distribuire un podcast

Per registrare il podcast puoi servirti di un programma come Audacity, per citarne uno, che oltre a permetterti di registrare la tua voce, ti dà la possibilità di fare editing del tuo contenuto, applicando effetti sonori e modificando i file. Oppure puoi registrare il tuo podcast in modo autonomo e affidarti alle piattaforme solo per la diffusione.

Spreaker, ad esempio ti consente di caricare i tuoi podcast sul sito, con relativa distribuzione sulle principali piattaforme, quali: Apple Podcast, Spotify e Google Podcast. Al suo interno è, tra le altre cose, presente una sezione dedicata ai branded podcast. Si possono creare podcast anche con Spotify e Itunes, ma solo tramite creazione di un feed RSS.

Come promuovere un podcast

L’aspetto della promozione non è da sottovalutare. Creare un podcast e pensare che sia sufficiente inserirlo nelle piattaforme di distribuzione per essere ascoltati, non fa altro che vanificare tutto il lavoro di realizzazione. Oltre a promuovere il podcast sui canali ufficiali aziendali (sito web, account social, blog, newsletter), esistono diversi strumenti di promozione, a partire dalle piattaforme stesse. Spotify, ad esempio, permette di creare campagne audio o banner pubblicitari con una spesa minima di 250 euro.

Se sei arrivato fin qui, non ti resta che metterti al lavoro per la realizzazione del tuo podcast!

Mariarita Sciarrone
Mariarita Sciarrone