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Come si crea l’identità di un evento: l’esperienza del Festival dell’Ospitalità

Tra le cose che sono cambiate durante la pandemia c’è stata sicuramente la fruizione degli eventi. Quando è venuta a mancare la possibilità di partecipare ad eventi off line ci siamo spostati on line, per poi ritornare appena possibile agli eventi in presenza.

A prescindere dalla modalità di fruizione ci siamo in qualche modo resi conto di non poterne fare a meno. Ma perché sono così importanti gli eventi? Per prima cosa rafforzano la brand awareness di un’azienda, creano una community di valore e interessata, danno, inoltre, l’opportunità di fare networking e costruire relazioni.

Affinché un evento abbia successo, è importante costruirne l’identità. In questo post vedremo assieme come si crea l’identità di un evento, prendendo spunto dal Festival dell’Ospitalità, l’evento per eccellenza del mondo Evermind.

 

 

Missione di un evento

Alla base dell’identità di un evento c’è la sua missione. Partire cioè dal perché quell’evento viene realizzato.

Nel caso del Festival dell’Ospitalità il perché è stato immaginare il settore turistico come un qualcosa di più di un indotto o di un‘impresa. La domanda a cui rispondere era “perché serve un evento come il Festival dell’Ospitalità?“.

Nel 2014 il turismo era ancora molto concentrato sul turista e meno sulle comunità. L’idea di Francesco Biacca e Danilo Messineo, fondatori di Evermind, è stata da subito quella di creare un momento di incontro, in cui riflettere e dialogare sul mondo dell’ospitalità e mettere al centro i territori. Il “perché” era quello di sviluppare un nuovo modo di pensare l‘ospitalità: un modo in cui la vacanza diventasse viaggio, il soggiorno un’opportunità di conoscenza e il turismo un momento di scambio culturale.

Obiettivi di un evento

Una volta pensato al perché e alla missione di un evento, occorre passare agli obiettivi e al target da raggiungere. Il Festival dell’Ospitalità da subito ha avuto come obiettivo principale quello di costruire un turismo più consapevole, sostenibile e partecipativo. Da qui l’idea di invitare come speaker persone e aziende che potessero ispirare questo cambio di rotta.

Gli obiettivi sono indispensabili per dare continuità all’evento e sono utili alla programmazione delle edizioni successive. Gli obiettivi di un evento possono comunque essere diversi: lanciare un nuovo prodotto o servizio, creare momenti di incontro e di riflessione su un tema, come nel caso del Festival dell’Ospitalità. Non parliamo però solo di obiettivi generici. Gli obiettivi devono essere SMART, ovvero specifici, misurabili, raggiungibili, realistici e pianificati.

Il Festival dell’Ospitalità ha come obiettivo specifico quello di aumentare le relazioni e le partenrship, costruire una comunità senza limiti geografici con gli stessi valori e che immagina l’ospitalità esattamente come la vediamo noi.

Il Concept per creare l’identità visiva di un evento

Prima di arrivare all’identità visiva di un evento, manca l’ultimo passaggio, ovvero il concept. Si tratta del cuore dell’identità visiva. Senza questo non si può progettare nulla. Il Festival dell’Ospitalità ha deciso di dare voce ad un nuovo viaggiatore, più attento, responsabile, e allo stesso tempo un “nuovo modo di fare ospitalità, di guardare al territorio, alle opportunità che propone e strutturarsi per una promozione diversa ed efficace”.

Il Festival dell’Ospitalità è energia, attenzione verso i territori, valorizzazione delle comunità che ospita i viaggiatori. È un’esperienze, connessioni e confronto.  Un evento che non vuole essere fiera ma che vuole ispirare ed educare.

Dalla prima edizione, nel 2015, ad oggi, il Festival dell’Ospitalità si è evoluto ed è maturato. Nelle prime edizioni il concept era più legato al viaggio,  dalla quarta edizione ha iniziato ad essere legato alla destinazione e al territorio. Nel 2018, ad esempio, il claim scelto è stato “Accogliere, Valorizzare, Promuovere”. Già da qui si legge l’attenzione verso i territori.

La location è un altro punto forte del concept del Festival. Dal 2018, infatti, il Festival dell’Ospitalità si svolge a Nicotera e l’intera comunità è coinvolta nella realizzazione di questo Festival.

Nel 2019 il concept è stato un connubio tra le prime tre edizioni e quello che avverrà  dopo. Abbiamo iniziato a parlare di viaggio locale con il concept V.I.E. visioni, itinerari, ecosistemi. Nel 2020 è stata presa la decisione d fermarsi, il Festival è prima di tutto contatto fisico e prevedere altre modalità ne avrebbe in qualche modo snaturato la sua essenza. Il claim del 2021 è stato non a caso “Road to Next”, a voler sottolineare il passaggio verso un’altra dimensione. L’obiettivo era fermarsi e riconnettersi. Il risultato è la settima edizione del Festival dell’Ospitalità che ha come concept “l’abitare aumentato“.

L’importanza del claim per creare l’identità visiva di un evento

Una volta scelto il concept si passa all’identità visiva, a partire, appunto, dal claim.  Il consiglio è quello di proporre tante alternative, anche simili o completamente diverse tra loro. Il brainstorming è importantissimo in questa fase, per far sentire tutti parte dello stesso progetto. Con “Abitare Connessi”, claim di questa settima edizione, viene messo al centro il concetto di abitare aumentato. Sono aumentati gli spazi di confronto – soprattutto on line – ma è diminuita la capacità di incontrare veramente l’altro. È cresciuta la necessità di “creare spazi comuni, di sentirsi vivi in modo autentico”.

In questa esigenza, le comunità residenti hanno il compito di accogliere il viaggiatore e restituirgli l’essenza dei luoghi. D’altra parte, il viaggiatore ha il ruolo di aprirsi ai territori, ascoltarne e condividerne il ritmo naturale. In mezzo c’è il viaggio, che diventa un’esperienza di incontro ed estensione della nostra umanità – le nostre visioni e i nostri valori – per rielaborare il significato delle comunità e l’anima dei luoghi.

L’Identità visiva di un evento

A questo punto siamo pronti per creare l’identità visiva di un evento. Il visual deve trasmettere in pochi secondi cosa vogliamo comunicare.

Gli elementi devono essere ben calibrati e non devono mancare informazioni indispensabili quali luogo, date e naturalmente naming e claim dell’evento.

Per quanto riguarda la parte grafica, nel caso del Festival dell’Ospitalità la scelta è stata tra tre diverse immagini visive, ispirate dallo stesso concept.

Giuseppe Talarico cura l’identità visiva del Festival dell’Ospitalità da ormai quattro edizioni. Non si può parlare di identità visiva senza pensare al colore. Dal 2017 il colore dell’evento è il giallo. Un colore che trasmette positività, unione, energia e che è facilmente riconoscibile.

Un altro elemento indispensabile è la simbologia, che aiuta a riconoscere l’identità dell’evento.

Il Festival dell’ospitalità, come abbiamo, detto si svolge a Nicotera, da qui la scelta di mostrare il forte legame con il borgo. A prescindere dalla tipologia di evento, è importante che l’identità visiva sia legata al luogo in cui viene ospitato l’evento. La simbologia può essere intrinseca o estrinseca.  Il simbolo del re, le strade che portano al castello, il filo che rappresenta il mare, le barche, sono tutti elementi caratterizzanti de territorio e legati alle sue tradizioni.

L’identità visiva del Festival ha elementi che si ripetono di anno in anno ed è un altro aspetto da tenere a mente nella progettazione di un evento. Il font, i colori, la scelta di scrivere a mano il naming dell’evento sono elementi che garantiscono coerenza e riconoscibilità dell’evento.

Ilogo, a cura del team grafico di Studio7 Comunicazione, rappresenta il Festival come un pin, un luogo preciso in cui incontrarsi, dialogare e discutere su tematiche relative all’ospitalità. Anche qui prevale l’attenzione verso il territorio e i colori caldi, per sottolineare alcuni dei punti fermi su cui si basa il concetto di ospitalità.

Infine, è importante mantenere la giusta declinazione dell’identità visiva. Ogni supporto grafico deve essere realizzato per essere fruibile attraverso differenti canali e gli elementi grafici devono potersi adattare ad ogni spazio.

Ti aspettiamo a Nicotera il 30 settembre, l’1 e il 2 ottobre. Puoi avere maggiori informazioni qui,

Mariarita Sciarrone
Mariarita Sciarrone