Uno dei pilastri del nostro percorso esistenziale è stato, consciamente o meno, sempre rappresentato dal concetto di “progresso”.
Per più di un secolo abbiamo pensato al progresso come quel fattore di slancio ed evoluzione della società moderna verso il futuro; si è venuto a creare un sistema sociale stabile, a compartimenti stagni, una sorta di gabbia dorata, che proteggeva (o voleva proteggere) l’individuo da qualsiasi fattore esterno che cercasse di scardinare questi principi.
Cos’è oggi il progresso?
Per rispondere a questa domanda, appparentemente complessa, ma sicuramente soggettiva, ci viene incontro il sociologo Zygmunt Bauman con la sua definizione di modernità liquida. Egli è convinto del fatto che il progresso non sia più governato da autorità centrali, come ad esempio lo Stato, bensì dai singoli individui che vogliono far parte attiva del processo di cambiamento.
Tutto cambia molto velocemente, per i nostri genitori sin troppo velocemente. Spesso la sensazione più forte che proviamo è la paura del domani, perchè quello che sappiamo oggi sarà obsoleto domani; è un concetto che applichiamo al web, ma pensandoci bene vale anche per la vita di tutti i giorni.
il riconoscimento del fatto che tutti noi, che viviamo su questo pianeta, dipendiamo gli uni dagli altri, per il nostro presente e il nostro futuro; che nulla di ciò che facciamo, oppure omettiamo di fare, può essere indifferente per il destino di chiunque altro; e che nessuno di noi può più cercare e trovare un riparo privato, dalle tempeste che possono nascere in qualsiasi parte del globo
(Zygmunt Bauman – “Vita Liquida”)
Parafrasando questi concetti e trasportandoli sul mondo del lavoro, si viene a creare una situazione in cui ognuno di noi si sente costretto a dover rincorrere quella scalata sociale, quell’ambizione (negativa) che ci è stata inculcata da un sistema oramai superato. La paura del futuro è dettata da questo sentirci soli, dalla mancanza di quella pentola, che gli americani chiamano “melting pot”, al cui interno si possano mescolare tutte le caratteristiche principali affinchè si possa creare una sorta di pozione magica grazie alla quale si generi un equilibrio stabile di rinascita.
Evermind è una co-agency e, come tale, uno dei suoi principali obiettivi è la creazione di un network di professionisti totalmente liquido. Un pò dissimile dal concetto espresso da Bauman, per noi “liquido” vuol dire che i professionisti del team di Evermind hanno professionalità eterogenee e sono distribuiti sul territorio in modo non per forza di cose uniforme.
Ne consegue che seguiamo con molta attenzione tutte quelle manifestazioni come ‘U Web, evento che abbiamo supportato attivamente sin dalla sua nascita. Quest’anno l’evento diventa una kermesse di 3 giorni, dedicati al mondo del food, del turismo e delle startup. Il team di Evermind parteciperà attivamente, distribuendosi tra workshop, panel e conferenze.
Io sarò ospite dei ragazzi di TerreArse Lab e di ‘U Web giorno 21 giugno, si parlerà di come la collaborazione tra professionisti, la condivisione della conoscenza, siano due degli aspetti più importanti per superare questo momento di crisi. Evermind ha trovato la sua strada e la sua risposta, vedendo nella gamification quello strumento grazie al quale si possano stimolare emozioni, sensazioni positive per raggiungere l’epic goal.
Se vuoi saperne di più, non ti resta che leggere il programma di ‘U Web, ti aspettiamo il 19/20/21 Giugno al Palazzo della Provincia a Reggio Calabria.