Questo weekend, abbiamo partecipato ad ‘U Web, non solo in qualità di main sponsor, ma anche come barcamper e soprattutto come partner di un progetto per lo sviluppo e l’innovazione digitale in Calabria (il nome del progetto è ScialaMundi: potete approfondire l’argomento sia tramite il sito web che la pagina Facebook).
Il bilancio generale è sicuramente positivo, da calabrese sono stato piacevolmente colpito dalla quantità di partecipanti, ma soprattutto dalla forza innovativa e propositiva che ho riscontrato con tantissimi ragazzi (e non) con cui ho avuto la fortuna di confrontarmi.
L’evento si è svolto in due giorni: venerdì 30 si è tenuto il barcamp, il vero centro gravitazionale di tutto: si sono alternate una serie di proposte di idee che hanno peraltro avuto un riscontro positivo anche dai presenti.
Sabato 1 dicembre, inve, si è tenuto un incontro un pò più “istituzionale” presso la sede di Confindustria, dove i relatori hanno espresso il loro punto di vista sulle startup, sull’innovazione digitale e durante il quale c’è stato anche un bel confronto sul tema dei finanziamenti. Credo sia sicuramente positivo che si parli di startup e di innovazione in un territorio che ha un estremo bisogno di fiducia, di poter vedere un esempio positivo dopo secoli di sottomissione sia culturale quanto economico.
Tuttavia, credo anche che non si possa correre il rischio di illudere i giovani (ma questo è un ragionamento un pò più generale, che riservo a tutto il panorama startup italiano). Si fa un abuso dei termini “giovani” e “startup”, abuso che rischia di sfociare nell’irrealismo di questo paese. Bisognerebbe cercare di essere più pragmatici, la passione, la voglia di fare, le idee devono essere sicuramente supportate ed ascoltate, ma si deve anche dire a chiare lettere che portare avanti un’idea è una sfida importante, faticosa per quanto appassionante (ed in questo, mi trovo perfettamente daccordo con le tesi sostenute da Valentina Dessì, del progetto iovogliotornare)