Professionisti si nasce o si diventa? Si diventa, si diventa … ci vuole tempo, buona volontà, dedizione, passione, desiderio di alimentare la propria cultura e le proprie conoscenze e abilità cercando di maturare quelle esperienze (giuste o sbagliate che siano, sono sempre lezioni apprese!) che arricchiscano sia dal punto di vista tecnico sia dal punto di vista umano e sociale e che consentano di perseguire obiettivi SMART.
Questa mia personale “filosofia di pensiero” trova maggior vigore se ci si riferisce al ruolo e alla professione del Project Manager; già, perché trattasi di una professione a tutti gli effetti!
Ormai le testimonianze di questa tesi sono molteplici:
- ANAC – Linee Guida n. 3 (Articolo: RUP PM) di attuazione del D.Lgs. 18 aprile 2016, n. 50, recanti
“Nomina, ruolo e compiti del responsabile unico del procedimento per l’affidamento di appalti e concessioni”, in cui si attesta che il RUP deve possedere la qualifica di project manager.
E’ una testimonianza unica nel suo genere nel sistema pubblico che avvalora ancor più una professione basilare per operare al meglio in ambito opere pubbliche e/o erogazione di servizi pubblici;
- Linee guida UNI ISO 21500:2013 sulla disciplina del Project Management (praticamente, uno standard nazionale de facto, basato sulle linee guida internazionali ISO 21500:2012), e norma UNI 11648:2016 che definisce
i requisiti di conoscenza, abilità e competenza nonché i requisiti relativi all’attività professionale del Project Manager (Articolo: Norma PM);
- Banca Dati ACCREDIA per le Figure Professionali certificate, tra cui anche la figura del Project Manager, al fine di:
dare massima trasparenza e credibilità alla professione attraverso il conseguimento di un titolo che abbia valore legale nel sistema Paese.
Da qui in avanti non vi è dubbio che si assisterà a un progressivo e inesorabile aumento di interesse verso questa “nuova” professione che accomuna tutti coloro che, per necessità o per mestiere, devono lavorare per obiettivi e, quindi, proiettando se stessi e gli altri al meglio per raggiungere tali obiettivi: in 3 parole, “operando per progetti”.
E tutti i professionisti devono essere seguiti e accompagnati al meglio nel proprio percorso di crescita anche se, per indole e/o per istinto, in parte Project Manager si nasce!
Piccoli segnali emergono quando si manifesta attenzione ai particolari ma anche al tutto con capacità di sintesi, quando ci si prodiga al meglio verso una meta da raggiungere che sia chiara, realistica e sfidante, quando si pensa (programmando) di fare un qualcosa prima di farlo e si misurano i risultati ottenuti, quando si opera in empatia interagendo con gli altri e non facendo affidamento solo su se stessi, quando ci si accorge che si vive/lavora in un sistema pieno di vincoli e limitazioni ed è necessario sempre “trovare il giusto equilibrio” e tanto altro ancora.
Ma è altrettanto importante “alimentare con passione e trasporto” il talento in modo che esso cresca e si irrobustisca; in sostanza, è basilare “meta-pianificare” il proprio percorso di crescita culturale/esperienziale programmando i momenti di studio e acculturamento, di formazione classica o esperienziale, di mentoring & coaching al fianco di professionisti navigati, mettendosi in gioco in prima persona, sbagliando e facendo tesoro dei propri errori, restando sempre aggiornati soprattutto in un ambito disciplinare così in continua evoluzione quale è il Project Management.
Project Manager: amanti e simpatizzanti talentuosi si nasce, professionisti si diventa nel tempo, con passione, e dedizione!