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Nel leggere queste informazioni, sembra che bastino un computer portatile e una connessione Internet per fare di te uno smart worker. Ma dietro l’espressione smart working c’è un orizzonte molto più ampio, che va ben al di là di un PC portatile e di una connessione internet.
Lo smart working non è una semplice modalità di lavoro, ma è un modo del tutto nuovo di concepire la vita in relazione al lavoro e viceversa.
Eppure, a quasi 2 anni dall’inizio del dibattito sul mondo del lavoro e sui molteplici modi che abbiamo per svolgere la nostra professione, c’è ancora chi inciampa sulla definizione di smart working.
E, poi, c’è chi ancora lo confonde con il telelavoro o con il lavoro in remoto.Ultimamente, ci capita sempre più spesso di scontrarci online e offline con il caos che investe l’uso di queste espressioni, generando ancora più confusione in chi ha ancora le idee poco chiare.
Insomma, sembra sia arrivato il momento di fare un po’ di chiarezza.
Smart working
Lavori in smart working se puoi decidere in autonomia il luogo da cui lavorare – ufficio, coworking, caffetteria, casa, parco, etc.-.
Nello smart working tutti gli spazi, compresi quelli all’aperto, sono ugualmente validi per lavorare, se riescono a stimolare la tua concentrazione e curiosità.
Sei uno smart worker, se scegli in autonomia quando lavorare. Sostanzialmente, decidi gli orari di lavoro in tutta libertà e in accordo con i termini di consegna dei task e con gli obiettivi da raggiungere. Ma soprattutto, puoi gestire in autonomia i tuoi orari di lavoro, in base alla tua vita personale e familiare.
Con lo smart working, il cartellino da timbrare e gli orari d’ufficio diventano fuori moda!
In sostanza, il cuore dello smart working sta nella trasformazione dei rapporti lavorativi, accantona le forme di controllo classiche da parte dei datori di lavoro e abbandona costrizioni, vincoli e obblighi, per fare spazio alla tua autonomia, consentendoti di lavorare come e dove vuoi.
Lavoro in remoto
Nel lavoro in remoto, si lavora prevalentemente fuori dall’ufficio, ma con orari ben definiti dal tuo datore di lavoro e con la presenza online come criterio di valutazione del tuo lavoro.
Molte aziende permettono di lavorare in remoto per 1 o 2 giorni a settimana, mentre in altre è possibile lavorare, stando lontani dalla propria scrivania quando si vuole, ma sostanzialmente le performance lavorative continuano ad essere valutate in maniera classica, attraverso online sulle piattaforme di lavoro.
Il telelavoro
Il telelavoro è l’antenato del lavoro in remoto ed è la forma meno fluida delle 3 modalità di lavoro elencate in questo articolo.
Nel telelavoro, il luogo di lavoro risulta essere sempre lo stesso e solitamente coincide con la propria abitazione e l’orario di lavoro è definito e non flessibile.
Siamo arrivati alla fine di questo viaggio, breve ma intenso, alla scoperta dello smart working, del lavoro in remoto e del telelavoro, con la certezza assoluta di essere smart worker.
E tu sei uno smart worker, un remote worker o un telelavoratore?