È di pochissimi giorni fa la notizia della vittoria di Matera a capitale europea della cultura per il 2019. La città lucana ha convinto la commissione di esperti europei ed italiani chiamati a valutare superando le proposte culturali di città che da tempo sono sulla cresta dell’onda dell’offerta culturale e turistica come: Perugia, Siena, Lecce, Cagliari e Ravenna.
Il concept progettuale che ha permesso a Matera di sbancare sulle altre, comunque davvero bravissime, concorrenti si sintetizza nel titolo della campagna “Open future”: futuro aperto a partire da una burocrazia open che punta tantissimo sugli opendata delle PA messe a disposizione dei tanti giovani digitalizzati (open education) in grado di utilizzare i dati per creare business e opportunità concrete di lavoro e di attrazione turistica.
La necessità di digitalizzare il mondo del turismo è sempre più pressante nel nostro paese che perde costantemente posizioni nelle classifiche mondiali di incoming pur essendo il bel paese il più ricco al mondo di patrimoni UNESCO, tanto per fare un esempio.
I legislatori con la loro proverbiale lentezza hanno recentemente emanato il cosiddetto “Decreto cultura” in cui sono previste numerose agevolazioni (soprattutto tax credits) per gli operatori business del mondo del turismo per digitalizzare la propria offerta, le proprie competenze e le proprie campagne promozionali sul digitale.
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Il Ministero della Cultura e del Turismo qualche mese fa ha messo in piedi un laboratorio per il Turismo Digitale composto dai principali esperti ed imprenditori di settore che hanno recentemente rilasciato il loro documento programmatico finale che dovrebbe tradursi in una legge apposita sulla digitalizzazione del turismo in Italia. Peccato, però, che le istituzioni non prevedano adeguati finanziamenti e che la Guardia di Finanzia stia indagando su alcuni personaggi che hanno gestito fino ad oggi l’offerta turistica del nostro paese verso il resto del mondo. Insomma, siamo alle solite! Molte parole, tante buone idee, zero fatti!
Spero questa volta di sbagliarci ma, sicuramente, chi fa business nel turismo in Italia non può stare fermo ad aspettare che i pachidermi pubblici facciano qualcosa di buono e soprattutto di concreto. Quindi, occorre darsi comunque da fare, guardare in giro quali servizi e quali aziende possano davvero offrire elementi e strumenti per migliorare e far crescere l’offerta turistica aziendale e contribuire al recupero delle posizioni di vertice mondiale che l’Italia, nonostante tutto, merita.
“Turismo digitale”: un binomio inseparabile!
Segnaliamo giusto un paio di numeri interessanti prodotti dal primo rapporto sul turismo digitale in Italia dell’Osservatorio Innovazione Digitale del Turismo della School of Management del Politecnico di Milano:
- Le transazioni digitali del 2014 sono cresciute del 10% rispetto all’anno precedente;
- Gli acquisti online nel turismo degli italiani sono cresciuti di circa il 10%;
- Le transazioni da dispositivi mobili sono cresciute del 40%;
- Solo il 14% di tutte le transazioni digitali riguardano le strutture ricettive mentre il 74% riguardano i trasporti.
Il dato di fatto è quindi che l’offerta di ricettività turistica così come la promozione territoriale hanno ancora tanta strada da fare nel mondo digitale. Evermind è per te anche per questo!
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Ad un network di persone propositive e proattive come Evermind piace molto l’approccio progettuale e costruttivo portato avanti dal team di Matera 2019 cui facciamo enormi complimenti. Gente in viaggio, un progetto nato all’interno del nostro network va proprio nella direzione segnata da questo tweet…
“Il futuro è narrazione del territorio” @estragon per #btwic2014 @Basilicata_Tur @iaichka @StefiClemente @malakunin @PaoloVerri #mt2019
— Matera2019 (@Matera2019) 22 Ottobre 2014